I 5S propongono di abolire il canone RAI e equiparare la TV pubblica a quella privata, eliminando ogni limite ora in vigore sulla raccolta pubblicitaria.
L’argomentazione è che non si debbano usare i soldi dei cittadini per pagare superstipendi a dirigenti e presentatori. Che, per carità, è un concetto anche condivisibile.
Solo che la TV di Stato sarà semplicemente la TV delle aziende. Al confronto, Berlusconi al massimo apice del suo monopolio televisivo mentre governava, era un illuminato statista.
Se è vero che la RAI è sempre stata lottizzata è anche vero che la proposta dei 5s sarebbe una sorta di privatizzazione e privatizzare tutte le televisioni significherebbe lasciarle in mano a compagnie più o meno controllate dai partiti, come nel caso della carta stampata, fatto salvo per pochissime eccezioni.
Mi si dirà che la RAI è ormai pressochè inguardabile, ed è vero, ma non è che la Mediaset spicchi per elevati programmi o imparzialità.
Il vero problema della televisione italiana, prima di canone e lottizzazioni, è che è in monopolio. Monopolio di Berlusconi per 3/7, monopolio partitico per le 3 reti Rai e infine La7 che è una specie di isola felice, a mio parere. È una situazione che non ha eguali in europa.
Ora, guardate la foto del post. Secondo voi, un partito che investe solo in una pagina di un solo social piu’ di 20mila euro al mese, avrebbe problemi ad investire su uno o piu’ canali televisivi che, a dispetto della popolarità di internet, godono ancora di molta presa popolare su certe classi?
E come vale per Salvini, vale per tutti i partiti.
A.G. P.C.