Lo scontro politico si è spostato su gattini teneroni pucciosi.
Già mesi fa il nostro Matteo, er mejo der colosseo, tra rosari e madonne, tra fake news e parole d’amore, postava gatti di tutti i tipi sui suoi social.
Ma perché questa svolta clericogattofila?
C’è una strategia ben chiara, palesata dalle sue dichiarazioni, che affonda le sue radici nello studio di grandi teorici della propaganda. Prendiamone uno e confrontiamo le dichiarazioni e le sue applicazioni.
Si parte con l’invasione, cosa smentita da tutti i numeri e i dati. Possiamo quindi parlare di fake news. Oppure una recentissima, la fake news sulla recita di Natale: scuola Rodari di Ancona, illuminati insegnanti negano festa di Natale per non offendere bambini di altre religioni. Qua il problema non sono i bimbi, il problema è nella testa di qualche pseudo-insegnante che ha sbagliato mestiere.
Questi due esempi sono una applicazione di: “Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà.” E, per estensione: ““La verità è il nemico mortale della menzogna e, di conseguenza, la verità è il più grande nemico dello Stato”.
Ancora migranti. Salvini continua a ripetere che sono tutti qui e le nazioni che protestano per le sue politiche (Germania e Francia su tutte), non accolgono e non aiutano. Anche qui non è vero, basta vedere due dati per capire che il rapporto migranti/popolazione è piu’ alto che in Italia.
E anche qui applichiamo, per estensione, questo concetto: “Quale sarà la soluzione del problema ebraico? Si creerà un giorno uno stato ebraico in qualche paese del mondo? Lo si saprà a suo tempo. Ma è interessante notare che i paesi la cui opinione pubblica si agita in favore degli ebrei, rifiutano costantemente di accoglierli”.
Capitolo madonne, sacri cuori, vangeli e rosari. Lui li brandisce come scusa, come giustificazione delle sue azioni.
Bene: ““Il mio partito è la mia chiesa, e io credo di servire il Signore al meglio quando metto in pratica la volontà del mio partito, liberando il mio popolo oppresso dalle catene della schiavitù. Questo è il mio Vangelo”.
Amore contro odio. Un altro cavallo di battaglia è il suo presunto amore che si contrappone al livore, all’odio, alle minacce dei cattivoni di sinistra o di chiunque lo critichi.
Ce l’ho: “Noi governiamo con l’amore, non con la baionetta”.
Il coraggio. Si fa passare sempre come uomo forte, di carattere, pronto a “morire per la patria”, incurante di denunce e minacce.
Ecco qui: ““Per la politica il carattere conta molto più dell’intelligenza: è il coraggio che conquista il mondo”.
E arriviamo ai gattini. I gattini sono nazional-popolari, le loro pagine hanno migliaia di follower, di solito brava gente sempliciotta, ispirano buoni sentimenti e l’immagine è semplice e comprensibile ai piu’ bassi livelli culturali e intellettivi. Sono uno strumento perfetto.
E infatti: “Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria”.
Insomma, si fidelizzano le masse, le si drogano con cibo e gattini e poi si posta contro un nemico immaginario. Le persone sono affascinate e non leggono oltre, non vanno oltre e diventano dipendenti e assueffatte a questo tipo di propaganda.
“Non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione di neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinché dipendano da noi come da una droga”.
Ho concluso.
Ah, no, tutte le frasi nel virgolettato sono di Joseph Goebbels
A.G.