La valanga

Una piccola palla di neve viene smossa.

Comincia a rotolare, scende, si ingrossa.

Ora è grande, smuove altra neve che stava quieta sui fianchi del monte.

Ora è una slavina, travolge tutto, sradica alberi, smuove le pietre, ingloba sporco e merda e oggetti e terra e rifiuti e animali e macchinari.

Poi persone, auto, furgoni, capanni, case, magazzini.

E scende e la sua forza aumenta e aumenta e aumenta.

Siamo valanga, siamo sardine, siamo “non una di meno”, siamo movimento, siamo idee, siamo ragazzi, siamo giovani, siamo vecchi, siamo donne, siamo uomini, siamo persone, siamo luce, siamo speranza, siamo il futuro.

E la valanga si schianterà su chi minaccia, su chi usa violenza, su chi da la colpa alla droga, ai negri, ai froci, ai senza dio, su chi costruisce muri, su chi divide, su chi ruba, su chi rubli, sui bacioni, sui gattini, sulle zucchine di mare, sulle fakenews, sulla fabbrica del fango nero e marrone e verde.

E coprirà tutto di bianco.

A.G.

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