Sardine in scatola

La pagina FB delle Sardine, ieri, è stata oscurata da Facebook.

Il motivo è stata la segnalazione in massa dei bot di Salvini e della sua Bestia.

Perché FB risponde ad un algoritmo prima che alla ragione ed alla logica e, se una pagina è massivamente segnalata, l’algoritmo la oscura senza chiedersi come mai o le ragioni della segnalazione.

Dopo, e solo dopo, l’intervento umano risponde e, constatata l’assurdità dell’oscuramento, la riattivano. E questo è successo.

I leghisti si lamentano tanto della mancanza di proposte delle sardine, come se un movimento di pura protesta, volto a sensibilizzare la popolazione sul pericolo che un’ultradestra che spesso sfocia nell’eversivo, debba gioco forza essere una specie di partito con programmi e proposte.

Beh, non è così. Si è sempre protestato contro qualcuno o qualcosa.

Il problema, semmai, è il contrario.

Cosa propone la Lega? Cosa vogliono i sovranisti?

Ad oggi è difficile dirlo. A parte l’avversione sconclusionata al diverso, al volere imporre le proprie simpatie o antipatie con condanne sommarie e popolari (Carola “pregiudicata” intervistata in Rai), fantasiosi tagli ad accise, aperture domenicali degli ospedali aperti, insulti e minacce di morte, non mi pare che il loro programma abbia un senso o una ragionevole applicazione.

Quindi si limitano a fare bieca propaganda di fake news e a silenziare il dissenso.

Ad inscatolarlo, come le sardine che, però, non si fanno inscatolare.

A.G.

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