Domenica scorsa, ad una cert’ora, Enrico Mentana ha condiviso sui social la foto di un articolo pubblicato sul quotidiano spagnolo El Pais), nel quale l’autore sostiene che tutto questo seguito salviniano e più in generale sovranista e populista sia il prodotto di decenni di televisione spazzatura targata Mediaset e fortemente voluta da Berlusconi, all’interno di un contesto più volte rivendicato da Licio Gelli come attuazione concreta del progetto cardine della loggia massonica Propaganda Due (ottenere il potere attraverso un consenso popolare ottenuto con
Mentana lo irride, dando della “coglionata” all’articolo e a quella tesi quantomeno legittima, facendo quello che quotidianamente recrimina, giustamente, a chi ha una condotta intellettualmente disonesta sui media e sui social.
Eh, certo, mica puó sputare nel piatto in cui ha mangiato a lungo, peraltro cucendosi addosso lo smoking dell’intellettuale talmente integerrimo, da essere indipendente e controcorrente persino nelle tv del berlusca, cosa che gli ha fatto molto gioco in questi anni di “conversione” e ripescaggio del dopo biscione.
Fregnacce.
Silvione ti ha reso quello che sei, una sua creatura, e infatti protesti se ne attaccano i contenuti, senz’altro discutibili, quantomeno.
Ora, a me di Mentana interessa poco o niente e non intendo perdere tempo su di lui, ma mi sembra sintomatico di un atteggiamento del giornalismo italiano, quando si incarna in persona vera, quando ha mire e interessi personali, che tutela utilizzando insindacabili e retoriche deontologie professionali, che pare li scagionino sempre da tutto a prescindere (ma così non vale!).
E non puó nemmeno fare il panda e sostenere di essere in buona fede nel considerare qualitativamente alti i programmi della storia del biscione.
Volete la mia?
Un’occasione di tacere sprecata molto malamente.
D.M.