Succede che le Sardine hanno presentato un cosiddetto manifesto, ovvero “una dichiarazione pubblica (in genere espressa in forma di opera letteraria o lettera aperta) che definisce ed espone i principi e gli obiettivi di un movimento o di una corrente politica, religiosa o artistica e di coloro che decidono di aderirvi” (fonte: Wikipedia).
Si tratta di 6 punti, che potete vedere qui.
I suddetti punti sono stati definiti dai più ingenui e troppo generici, lasciando traspirare il non detto che si tratti di fatto di una massa di inconsapevoli coordinati da sprovveduti.
Può anche essere e francamente poco mi importa: quello non è un manifesto, le Sardine non sono un movimento, i 6 punti parlano poco o nulla di politica.
Ma chiedono con insistenza e coerenza una cosa ben precisa: l’etica.
Quell’etica che la politica contemporanea, fatta esclusivamente di calcoli e interessi di parte, si è arrogata il diritto di defenestrare con arroganza.
L’immagine del politico contemporano ci parla di uomini e donne tracotanti, prepotenti, verbalmente aggressivi, presuntuosi e convinti di possedere la verità, salvo poi agire unicamente con secondi fini materiali.
Ecco cosa denunciano questi ragazzi: la contaminazione di una materia che dovrebbe tendere al nobile, che probabilmente non capiscono, ma che sanno bene ha l’enorme potere di controllare ed anche ipotecare il loro futuro.
E scusate se è troppo poco per alzare il culo dal divano e riversarsi in piazza a chiedere una politica di qualità e di livello, fatta di persone competenti e preparate, che non fanno della propaganda livorosa la strada unica (ne abbiamo parlato qui).
Senza altro secondo fine, difendono un solo interesse: quello della propria generazione di giovani.
Credo che, comunque vadano le cose, quei ragazzi che in questi giorni scendono in piazza abbiano comunque dimostrato di essere grandi, mentre tutti gli altri, commentando dai salotti televisivi o dai banconi dei bar, non riescano proprio a smetterla di essere piccoli e intellettualmente pitocchi.
D.M.
Non soltanto i giovani anagraficamente parlando, si sono riversati nelle piazze italiane.
Ma anche i giovani di spirito, di giovane intraprendenza, di giovane visione del futuro hanno affollato le suddette piazze.
Quindi avanti a tutta con queste idee, e son sicuro che le piazze non basteranno più ad accogliere questa… spontaneità!!