Torno, ahimè, a parlare dell’ignobile decreto sicurezza.
Abbiamo già visto
come questo schifo abbia prodotto insicurezza, criminalità e disoccupazione.
Insicurezza e
criminalità per la chiusura degli SPRAR, lo sgombero di palazzine dove da anni
abitavano famiglie e la revoca degli status di rifugiati o il negare permessi e
documenti.
Questo,
ovviamente, preclude l’integrazione e rende difficilissimo il quieto vivere
civile. Famiglie con bambini in mezzo ad una strada, gente senza documenti che
non può essere assunta regolarmente e che quindi si rifugia nel nero o come
manovalanza per l’italianissima criminalità organizzata, annullamento di corsi
di italiano e altre amenità.
Disoccupazione perché
tantissimi professionisti del settore, dagli assistenti sociali a quelli
sanitari fino agli psicologi e a chi gestisce questi centri si trovano
disoccupati, a meno che non vadano in veneto dove tutto è aperto 24 ore su 24,
7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, ovviamente.
Ora però si
scopre che i pastori sardi, e non solo, stanno ricevendo decine e decine di
avvisi di garanzia per le manifestazioni, anch’esse orrendamente riregolate dai
decreti (in)sicurezza. Qui farebbe ridere se non facesse incazzare il fatto che
ora Salvini si offre di aiutarli contro un reato inventato da lui medesimo.
Tutti questi
avvisi di garanzia andranno ad ingolfare i tribunali, i pastori non hanno lo
scudo da senatore di dj Rutto, e incideranno pesantemente sulle tasche e sulle
vite di queste persone.
Infine, un paio
di giorni fa è uscita questa notizia: “Storia di una follia: quei 120
licenziati dal decreto sicurezza di Salvini. Tre anni di formazione, assunti
regolarmente ma in attesa di permesso di soggiorno. Così hanno perso tutto. Il
datore di lavoro: “Disumano e assurdo”.
È evidente che,
al netto del razzismo intriso nei decreti, questi siano ottusamente stupidi,
inefficaci e dannosi.
E nessuno li
toglie perché hanno paura che poi dj Rutto sfrutti la situazione per pestare
ancora su una emergenza sicurezza che esiste solo nella mente bacata di chi non
legge, non capisce e segue istinti che provengono da una pancia piena di
liquami maleodoranti.
A.G.