Matteo in the high castle

Bologna, parla il presunto spacciatore accusato da Salvini: “Non è vero, come si sono permessi?”. E ha 17 anni, quindi è un minorenne, quindi ancora più grave. Torno su questo argomento dopo il mio post di ieri sera. Nella Germania nazista e nell’Italia Fascista la delazione, il denunciare persone che, forse, pare, ho sentito dire che, mi hanno riferito, erano “fuorilegge”, come gli ebrei, gli omosessuali, i dissidenti, gli zingari e altri era l’ordine del giorno. Ti stava sul cazzo qualcuno? Si andava dal primo gendarme o dalla camicia nera o dalle SS e si denunciava. Bussavano alla porta e portavano, anzi, deportavano, chi nascondeva e chi era nascosto. Quello che ha fatto Salvini, intimorendo un minorenne al citofono, mostrando dove abita con la sua famiglia, etichettandolo come spacciatore e tunisino e pronunciando il nome e il cognome mi pare molto, spaventosamente, terribilmante, pericolosamente simile. A.G.

Un commento

  1. La cosa preoccupante non e Salvini, che è un semplice cialtrone ma la donna delatrice e soprattutto i poliziotti che lo accompagnavano
    I quali hanno permesso che si consumare un atto odioso e soprattutto un reato, senza intervenire ed anche ridacchiando
    Non possiamo più fidarci delle nostre forze dell’ordine?

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