Facciamo il punto all’indomani delle elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna.
Un pareggio a risultati netti: la prima alla destra, la seconda al centrosinistra (sia chiaro che il centrodestra in Italia ad oggi non esiste).
Al sud stravince la candidata di Forza Italia e le percentuali si dividono omogeneamente tra i partiti principali, 12% rispettivamente a Lega e Forza Italia (che nel resto dello stivale ragranella al massimo il 5%), 11% a Fratelli d’Italia.
Meno sontuosa, ma comunque chiara e decisa la vittoria di Bonaccini nel centro-nord, dove il capitano scoreggioso si è giocato pure le mutande, riprendendosi indietro in una sola notte tutta la merda che ha gettato ovunque nelle ultime settimane.
Dato non da poco, a Bibbiano, comune simbolo dello squallore pseudopolitico di Dj Mortazza, solamente il PD ha preso il 60%, risultato davvero notevole, dimostrando che la linea salviniana ha ben poco di impeccabile.
Anzi, direi.
Questi risultati ci dicono tante cose, ma una in particolare forte e chiara: Matteo Salvini è un leader scarso.
Ha avuto solo la fortuna di intercettare dei vuoti di elettori stanchi e delusi a destra, insieme all’astensione, sempre per stanchezza e delusione, a sinistra.
Ma nel tentativo di spettacolarizzare oltremodo l’agone politico, di portare tutti su un terreno in cui solo la mancanza di pudori può vincere, si è avvitato in una spirale di ridicolo squallore, personalizzando la corsa elettorale e trasformandola in un referendum su di sè.
Che ha perso, peraltro malamente.
Tempo di riflessioni per te, caro Dj Porchetta, che sei salito in fretta e tanto in fretta ora rischi di cadere.
Ed è tempo che le ribellioni intestine al centrodestra ti lavorino ai fianchi, fiutando la tua debolezza.
Staremo a vedere, per oggi godiamo.
D.M.