Genesi di un cazzaro verde marcio

Dj Sciacallo, ai tempi pessimo ministro dell’interno, nega lo sbarco per diversi giorni alla nave Open Arms, con più persone in estrema difficoltà, tra cui molti minori.

Lo sniffa salame fa poi il bullo in tv e sui social, rivendicando con orgoglio la bravata.

Nel frattempo, perso tra i fumi dell’alcool, fa cadere il governo.

I giudici infiocchettano un bel invito a comparire per sequestro di persona aggravato.

Lo Sparamadonne, occhi dolci e rosario in mano, urla al complotto e spergiura che non è stata una sua decisione, ma quel cattivone e forse pure miscredente di Conte sapeva tutto ed era molto d’accordo, anzi lo ha proprio voluto lui, è colpa sua.

Lo sniffa parmigiano reggiano, tra una apparizione della madonna di Medjugorje e un pellegrinaggio al Lourdes, dichiara che tutta l’Italia, ma proprio tutta, terroni compresi, sono dalla sua parte e verranno al processo.

Oggi, il divoratore di soppressata, cita l’articolo 52 della costituzione ad cazzum come prova provata della sua innocenza.

Sempre oggi i giudici dichiarano, rispondendo al citofonatore psicopatico:

Giuseppe Conte avrebbe sollecitato più volte di concedere lo sbarco per i 160 migranti bloccati sulla nave umanitaria, tra cui diversi minori non accompagnati. A provarlo uno scambio di lettere tra i due.

Bacioni e arance per il sole a scacchi.

A.G.

Un commento

  1. Sono d’accordo

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