Da Via Bellerio spiegano che “se in Senato votassimo a favore del processo si verrebbe a creare un pericoloso precedente che potrebbe incidere sul successivo procedimento giudiziario perché assomiglierebbe troppo ad un’ammissione di colpevolezza” e poi ora “non siamo più in campagna elettorale come il mese scorso”.
Quindi capitan coraggio, indossato il pannoline contenitivo d’ordinanza, ha intimato ai suoi sottoposti la ritirata disonorevole e ora vuole che si voti NO all’autorizzazione a procedere per la Gregoretti.
Da standing ovation la chiusa “non siamo più in campagna elettorale” che palesa, se ce ne fosse stato bisogno, come la pantomima del “processatemi”, “60 milioni di italiani dalla mia parte” e “dirò ai miei di votare si al processo” erano le solite, patetiche e penose sciacallate.
Il suo nerboruto, cazzuto, incazzatissimo e solissimo neurone deve aver compreso che bloccare una nave della Guardia Costiera italiana, vietandone l’ingresso in Italia per 6 giorni, con gente a bordo, contro tutte le leggi e il buonsenso non sia stata proprio una genialità, un’astuta mossa da grande statista, un pensiero stupendo.
E che l’accusa non è nata scherzando.
A.G.
uno stronzo non può essere patetico.