“Onore ai Martiri
delle #Foibe, migliaia di uomini, donne e bambini, massacrati dai comunisti
solo perché italiani”.
Con due frasi pregne di rimandi fascisti, dj Sciacallo, fa sfoggio di ignoranza, revisionismo e becera propaganda semplificando oltremodo un fatto molto complesso e mai volutamente spiegato come si dovrebbe.
Questo perché fa
comodo ad una certa destra poter giocare a fare la vittima in un periodo in cui
sono stati devastanti carnefici.
La questione del
nordest italiano di quegli anni è complicatissima e vede la partecipazione dei
partigiani di Tito. L’Italia fascista,
infatti, aggredì la Jugoslavia annettendosi la provincia di Lubiana,
trasformata in una prigione a cielo aperto circondata da filo spinato. Nelle
fosse ardeatine l’esercito italiano fucilò in un solo mese più di cento ostaggi.
Nel frattempo,
tra l’odierno Friuli Venezia Giulia e l’Istria, il territorio era governato dai
gerarchi nazisti e lo stato Italiano, il Duce, era sostanzialmente assente.
Questo portò ai
fatti delle Foibe, tenendo conto che, e qui cito lo storico Stojan Petic, “Sia
a Trieste che a Gorizia vi furono, nella resa dei conti, anche vittime
innocenti tra cui persino aderenti ai CLN italiani. Così come vi furono
uccisioni da parte di criminali comuni che si fecero passare per partigiani.
Scoperti vennero poi giustiziati dagli stessi jugoslavi.
È vero. La fine
della guerra in tutt’Europa vide momenti di atrocità e di vendetta, ma non si
può parlare di pulizia etnica o di uccisi soltanto perché italiani”.
Questo brevissimo post non vuole scagionare o giustificare i colpevoli delle Foibe, ma contestualizzare e chiarire che fare social slogan come “uomini, donne e bambini, massacrati dai comunisti solo perché italiani” è una stronzata e una forzatura paracula di chi vuole fare leva sul revisionismo fascista imperante e sull’analfabetismo di ritorno de “ealloralefoibbehhh”.
A.G.