Accadde oggi.

Si stava peggio quando
si stava peggio

Il 12 febbraio
correvano i quarant’anni dall’assassinio, brutale, di Vittorio Bachelet,
giurista italiano, dirigente di spicco di Azione Cattolica, democristiano,
docente universitario di diritto e vicepresidente del CSM.

Fu ucciso a
bruciapelo da due brigatisti, Annalaura Braghetti e Bruno Seghetti, che lo
aspettano nervosamente all’uscita da una lezione.

Gli sparano
entrambi, otto colpi in tutto da distanza ravvicinata, l’ultimo alla testa, lo
chiamarono colpo di grazia, ma è un gesto di ferocia disumana, che sfigura e
mutila un copro che non può nemmeno essere pianto a bara aperta.

Questa azione
ignobile fece inorridire il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, oltre
a tutti gli altri.

Bachelet fu
eliminato dal BR, perché sosteneva con vigore la possibilità e il dovere del
dialogo tra le parti, invece degli atteggiamenti di totale contrapposizione,
anche armata, che tanto venivano perseguiti in quei tempi bui.

Questo
tristissimo anniversario arriva pochi giorni dopo quello schifoso teatrino
sulle foibe, di cui abbiamo già ampiamente parlato.

Vi proponiamo
questo spunto, perché in questi tempi in cui dei ragazzotti un po’ cresciuti,
che erano poppanti all’epoca di questo ed altri fatti tremendi e infamanti per
la nostra storia, tanto anelano il ritorno di dinamiche simili, minacciano
ritorsioni e fanno appello al ritorno ai “tempi che furono”,
dovrebbero costituire un campanello d’allarme per tutti, rispetto a come gli
ultimi decenni di grandi beghe, ma di sostanziale civiltà, senza morti, senza
scontri, senza pestaggi e altro ancora, invece di essere visti come la direzione
corretta verso assetti di confronto politico buoni e giusti, tolgono
consapevolezza di ciò che abbiamo rispetto a ciò che fu.

Non è vero che si
stava meglio quando si stava peggio: oggi stiamo meglio, rispetto ad allora, ma
ci sono tanti ignoranti in giro che pensano sia furbo farci retrocedere e tanti
politici privi di scrupoli pronti a sfruttare questi sempliciotti.

Il prezzo della
libertà è l’eterna vigilanza.

D.M.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.