Il leghista Pillon dice che il Festival di Sanremo ha discriminato gli eterosessuali.
Dunque ricapitoliamo: Benigni ci spiega che un libro della Bibbia esalterebbe (a suo dire) l’amore omoerotico; Fiorello si dà una pomiciatina con Tiziano Ferro per fare la pace dopo il litigio (devo ricordarmi di non litigare mai con nessuno dei due), Lauro si presenta in nude look e nel gran finale si dà una pomiciata col suo barbuto chitarrista…
Dimenticato niente?
Dopo questa indigestione arcobaleno, per l’anno prossimo dovremo introdurre al festival le quote azzurro-rosa, così, tanto per evitare discriminazioni.
Con questo post tra il serio e il faceto, l’inquisitore veneto denuncia una deriva gay della kermesse popolar-italica più puritana, più bigotta, più politically correct e più seguita del paese.
E poi non mi venite a dire che il buon Charles non ha preso una cantonata con “l’origine della specie“.
A.G.