Coronavirus a Padova, l’ex ministro Kyenge fra le «unità speciali». Sarà uno dei volontari a combattere il virus in veneto.
Uh mègu mègu mègu mè megùn
Uh chin-a chin-a zù da ou caregùn
Uh che belin de ‘n nolu che ti me faièsci fa
Uh ch’a sùn de piggià de l’aia se va a l’uspià.
Ve lo traduco:
Uh medico medico medico mio medicone
Uh vieni vieni giù dal seggiolone
Uh che cazzo di contratto mi faresti fare
Uh che a forza di prendere aria si va all’ospedale
Fabrizio cantava questa canzone immaginando o interpretando anche il disprezzo che la gente comuna ha per la scienza (e, per completezza, anche talvolta il ruolo di dottoroni – mègun, appunto – truffaldini).
Un disprezzo che ritroviamo spesso ai nostri giorni, non solo dalla gente comune, ma anche dai politici.
Nel caso della Kyenge poi, cheoltre a essere medico ha “l’aggravante” di essere donna e di colore, gli epiteti e le offese si sprecano.
Da orango a negra, dal “torna a casa tua” agli apprezzamenti dispregiativi sessuali e via così.
Bene, proprio lei ora va volontaria in prima linea, visto che piacciono le metafore militari, a combattere il virus in quel veneto a forze spinta leghista e di estrema destra che mal la sopporta.
Ovviamente dai dottoroni leghisti, da Zaia a Salvini, non una parola, un grazie, un apprezzamento.
Solo silenzio, perché loro si fanno chiamare “onorevoli”, “presidenti”, “senatori”, “dottori”, ma sono solo, appunto, dottoroni.
A.G.