Non cambierà

Partiamo da un presupposto: starsene a casa a fare processi sommari via social o su whatsapp a chi sta governando, a tutti i livelli, ovunque nel mondo, è veramente una porcata infamante.

Nessuno è preparato ad una simile contingenza e bisogna anche prendere in considerazione che, anche senza dolo, ci possano essere parecchi errori, con la tristissima aggravante che qui stanno morendo tante persone.

Va anche detto che, chiaramente, se metti degli improvvisati (Conte non sapeva nulla di politica fino a due anni fa) o, peggio, persone che hanno dimostrato di essere pessimi amministratori (Fontana, quello che dopo la sua gestione Varese, roccaforte leghista per definizione, è passata al centrosinistra) le cose non possono che diventare più complesse, le reazioni lente e confusionali, le decisioni poco incisive.

Se poi ci metti qua e là i galleggiatori alla Gallera (assessore alla sanità in Lombardia, il burattino firmacarte per antonomasia) ottieni un organigramma decisamente poco efficace.

E intanto, purtroppo, in tanti continuano a morire.

Ma la cosa deplorevole è che nonostante tutto la partigianeria e il livore delle varie frange politicizzate dello stivale non sentono ragioni: i leoni da tastiera sbraitano cazzate, gli idioti condividono fake news che denotano QI imbarazzanti, stimati professionisti della carta stampata come Sallusti riescono ad approfittare di questa sciagura planetaria per pisciare sul 25 aprile e buttare benzina sul fuoco (eh lui ‘sta cosa che ci sono persone che la pensano diversamente da lui proprio non la digerisce).

Per non parlare di grandi pensatori che propinano papiri riassuntivi sulla, a detta loro, deplorevole azione di governo, con contenuti e considerazioni che non reggono il confronto con il tema di un ginnasiale.

Quindi, anzichè stringerci gli uni agli altri, anzichè incoraggiare e tentare di fare quel che si può per sostenere, tutelare e proteggere, sciacalli e avvoltoi presentano denunce contro il governo, loschi individui in cerca di visibilità e tornaconto personale (vedi l’avvocato Taormina, uno noto per sguazzare nel fango dei maiali da sempre).

E i grandi opinionisti del popolo italico, trasferitisi per l’occasione dal bancone del bar al divano di casa, non perdono istante per giudicare, additare, colpevolizzare, come se loro avessero la soluzione in tasca, ma per volere dei poteri forti nessuno li ascolta (perchè mi pare ovvio ormai che il covid è tutta una macchinazione planetaria di quelli che stanno ai piani alti).

Certo, a cose risolte è giusto che si tirino le somme e se qualuno dovrà pagare sarà giusto che lo faccia.

Ma ora è il momento della coesione, il nemico è un virus letale, non il vicino che vota dall’altra parte.

Leggo ovunque e sento dire spesso che nulla sarà più come prima.

Cazzate: possiamo anche impegnarci quanto vogliamo, determinati come non mai, ma i soliti stronzi che ci tratterranno indietro, tra il neolitico e il medioevo, sono sempre troppi e in buona salute.

E francamente la loro palese inutilità mi ha rotto i coglioni, sarebbe il caso che si rendessero conto che non porta a nulla.

In fondo la speranza è l’ultima a morire, se non si ammala pure lei.

D.M.

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