“Alla luce del dibattito che sistematicamente si crea intorno alle conferenze stampa del Presidente del Consiglio, si precisa che non c’e’ stata alcuna Conferenza Stampa a reti unificate. Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la Conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente”.
Questa la nota da palazzo Chigi a tre giorni dal discorso di Conte.
Come a dire, noi abbiamo annunciato le novità e parlato della situazione, se poi le televisioni hanno trasmesso una diretta parziale è parte del dovere di cronaca non una nostra forzatura.
Dovere di cronaca che Mentana avrebbe voluto censurare, se lo avesse saputo, ma ne parleremo a parte.
Comunque, gli analfasovranisti sono scatenati nel gridare al regime, nel pretendere spazi in tv per loro, nell’apparire sconvolti e indignati per un uso televisivo, a loro dire, totalitarista.
Che è poi quello che vorrebbero.
Ma gelosia e rodimento a parte vediamo questi reietti del palinsesto quante ore hanno passato in tv dallo scorso luglio.
Prendiamo lo Sparamadonne.
140 ore in video. Centoquaranta.
Conte, che è il presidente, mica un dj del Papeete, 116.
DiMaio 54 e Zingaretti 40.
E nonostante un quasi monopolio televisivo e una diffusione di fake news da far sembrare Pinocchio un burattino sincero, sono riusciti a fare figure di merda di livello interstellare.
Il tempo in tv vola, ma le figure di cacca e i numeri restano.
A.G.