Figli di troika

Secondo un articolo di Dagospia che prende spunto dal Financial Time: “Bankitalia, ogni settimana di lockdown costa all’Italia lo 0,5% del Prodotto interno lordo annuo, circa 9 miliardi di euro ai valori attuali. A fine anno si prevede un buco di circa 140 miliardi di euro. (…).

Se ci aggiungiamo i 316 miliardi di euro di titoli del Tesoro che scadono quest’anno, il totale da trovare per far quadrare i conti è 456 miliardi di euro.

Sono 224 i miliardi che arriveranno dalla Bce, nell’ambito del nuovo Quantitative Easing e 17 dal nuovo fondo Ue, il Sure. E, dal famigerato Mes, se li vogliamo, 36. Totale dall’Europa, 277 miliardi, quasi il 60 per cento del fabbisogno del Tesoro per il 2020”.

Certo, potremmo stampare i fogli colorati del Monopoly spacciandoli per buoni del tesoro come ha astutamente proposto Salvini. Ma nessuno li comprerebbe, quindi non è applicabile.

O tornare a stampare la lira, come altrettanto astutamente qualcun’altro ha proposto. Certo, poi il fatturato delle nostre aziende, che per l’80% è fatto di export, andrebbe a puttane, quindi, ahimè, anche questo sarebbe un suicidio.

Riassumendo: siamo in un Paese sull’orlo del fallimento. Non romperei troppo gli zebedei alla UE, che non è certo perfetta, ma di soldi ne caccia.

P.C. A.G.

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