Il nuovo decreto
aprile di maggio regala, sulla carta, fondi per tutti.
Dai disabili alle
scuole, dalle grandi industrie alle piccole realtà, dai disoccupati alle
famiglie in difficoltà fino agli artisti.
E si va verso
riaperture massicce. Quasi tutti i settori avranno a breve il loro “reopening”.
Solo che le incertezze
e la confusione è tanta, troppa.
Prendiamo un
settore amatissimo dagli italiani. I posti di mare, di villeggiatura.
Dopo aver preso
la pioggia di soldi promessa, moltissimi che hanno seconde case o parenti che
vivono in prossimità del mare, e non stupisce visti i 7914 km di costa, ci
andranno.
Solo che non si
capisce come, se e a che condizioni si andrà al mare.
Ammesso che ci lasceranno
“espatriare” dalla nostra regione, ad oggi, pare, si potrà andare nelle spiagge
libere ma solo previa prenotazione.
Come si
prenoterà, a chi e in che modo non ci è dato di saperlo. Ma la domanda
fondamentale è: come si fa a prenotare un posto in una spiaggia libera? Cioè,
ti danno le coordinate di latitudine e di longitudine? O una cosa tipo: complimenti!
Le sono stati assegnati 2 mq tra la famiglia Rossi (facilmente riconoscibile perché
il Sig. Rossi avrà un garofano all’occhiello) e la sig.ra Verdi (facilmente
riconoscibile dal vezzoso costume intero a fantasie floreali)?
Spiagge private:
5 metri tra un ombrellone e l’altro. Questo è buono. L’anno scorso ho passato
due settimane con il sig. Procopio in braccio e i pargoli appesi all’ombrellone
insieme agli occhiali da sole.
Resto però
perplesso dalla lunghezza che le spiagge private avranno per mantenere lo
stesso numero di ombrelloni. Se prenoto al lido Rivabella di Marina di Massa e
mi assegnano l’ombrellone 102 sarò seduto a Ostia Lido.
Bar e ristoranti:
i piccoli e tipici ristorantini o chioschi in riva al mare dovranno avere
divisori di plexiglass e uno spazio di 4mq per persona.
Ora, io vado in
un piccolo, ma delizioso, chioschetto sul mare dove fanno una pasta alle
vongole che levati. Ma 4mq è praticamente lo spazio che hanno. Per pranzare dovrò
prenotare ora per mangiare a settembre, mia moglie a novembre e i piccoli
festeggeranno lì il capodanno.
Almeno mi faccio
un bagno va…
Beh, si, insomma,
quasi. Puoi entrare in acqua solo se nuoti. Detto che io non sono Jan Thorpe,
ma comunque me la cavo, il piccolo di tre anni difficilmente me lo vedo fare le
vasche fino alla boa a delfine e tornare a dorso. Se non galleggiando…
Ecco, concludiamo
con questo. Se succede qualcosa, secondo i protocolli ISS e INAIL, i bagnini
dovranno “valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima (lo
danno già per morto) alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza
avvicinare il proprio volto a quello della vittima (niente, secco proprio) e di
eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate
nelle linee guida. Se disponibile un DAE utilizzarlo seguendo la procedura
standard di defibrillazione meccanica”.
In pratica si
richiederanno ai bagnini competenze che vanno dal dott. House al mago Otelma e
conoscenze tecniche da fisico nucleare.
Buon bagno.
A.G.