Il bordello del 2 giugno

Oggi è la festa
della Repubblica, giorno in cui la si dovrebbe omaggiare con serietà e
rispetto, soprattutto dai supposti rappresentanti dello stato.

Invece è da anni
che è solo un’occasione per fare casino, buttarla in caciara, propagandare un
po’.

Dal famoso tweet
dello sciacallo “oggi non c’è un cazzo da festeggiare” di quando era un
indipendentista reazionario che odiava i terroni ad oggi, dove lui e
Donnamadrecristiana, spinti dal sacro fuoco del patriottismo, si piccano perché
non gli è stato possibile scavalcare il capo dello stato e andare loro alla
tomba del milite ignoto a deporre fiori, due regali, ricchi premi e cotillon.

E, a proposito di
propaganda, quale migliore giornata per organizzare moti di rivolta contro lo
stato che rappresenta la repubblica che oggi si festeggia?

Il menù è ricco e
avariato. Citando Repubblica: “C’è il network nero e filo-russo dei
“Ragazzi d’Italia”. Ci sono i caporioni fascisti della capitale e c’è
il “farmacista” che pubblicizzava un antivirale e adesso si è tolto
la maschera e ha fondato un movimento che ha come simbolo l’ombra nera di un
lupo che ulula alla luna. Ci sono esponenti dei clan criminali infiltrati nelle
proteste (a Bari). E c’è il generale Arancione, Antonio Pappalardo”.

A completare la
carrelata di freaks, ovviamente, ci sono loro due, i Bonny & Clyde de
noarti, gli Stanlio e Olio della politica tricolore, i Pat Garreth e Billy The
Kid alla amatriciana: Salvini e Meloni.

Però tutti con
grande senso di responsabilità, infatti, per esempio, Donnamadrecristiana ieri scriveva:
“Domani in piazza daremo voce all’Italia che non si arrende. Non vi chiediamo
di venire perché non conosciamo ancora curva contagi e vogliamo una
manifestazione sicura. “

Chiamava l’adunata
invitando a non venire.

Ma poche ore prima:
“Il #2giugno daremo voce, insieme agli alleati del centrodestra, a milioni di
italiani dimenticati e traditi dal governo. Saremo in 100 piazze, con
iniziative simboliche, in sicurezza e rispettando le normative. E a luglio
tenetevi pronti per una grande manifestazione nazionale!”

Insomma, poche
idee ma molto confuse.

Mai come oggi mi
risuonano le parole di Dante: Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza
nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!

A.G.

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