Ultras nazi-fascisti inneggiano al duce, si picchiano tra di loro e aggrediscono stampa e polizia.
Ora, voi pensate l’ammontare di stupidità che c’era a questa manifestazione. Si pesava a quintali.
D’altronde, dai gilet arancioni alla marcia su Roma, da Donnamadrecristiana e il bullo del Papeete fino a Forza Nuovo e gli ultrà di estrema destra di oggi sembra che le piazze italiane siano ad uso e consumo di esagitati imbecilli con un comune denominatore: lottare per la libertà (di dire cazzate complottiste).
Che è un ossimoro per chi anela a pieni poteri, per chi inneggia al dvce, per chi spera in un regime in barba a quell’ordine e disciplina di cui si ergono ad alfieri.
Eppure il capovolgimento della logica è diventata accettata consuetudine.
Mentre nel mondo si lotta e si manifesta per i diritti, per la legalità, per la verità e per la giustizia, qui da noi si lotta e si manifesta per l’esatto opposto.
Anzi, si manifesta tanto per, trascinati dal disagio social(e) e soprattutto mentale.
E nessuno alza un dito.
Fossero stati ragazzi o centri sociali sarebbero stati manganellati a sangue, nei giorni scorsi, invece, abbiamo visto lievi cariche di copertura, scaramucce tra amici, zero multe o denunce e tante interviste.
L’Italia è un paese al contrario, capovolto come il duce che osannano, ostaggio di razzisti e fascisti e di idioti veri che si picchiano tra di loro, bevono qualunque balla, sventolano rosari, vangeli e costituzioni mai lette, si professano cristiani e donne cristiane, si mettono felpe dei luoghi che visitano, osannano chi li truffa e chi li insulta nel silenzio compiaciuto delle istituzioni.
Un bello schifo incorniciato tra opere d’arte e paesaggi che il mondo ci invidia.
A.G.