Il cancro della società

“In poche parole
c’è una negra di merda che pensa di avere dei diritti, e tra l’altro sta negra
è pure donna, quindi già “donna” e “diritti” non dovrebbero stare nella stessa
frase, in più se aggiungi un “negra” … quindi fa già ridere così no? Però, in
poche parole sto orangotango del cazzo ha avuto la brillante idea di
denunciarmi per falsa testimonianza. Che però, forse è vero un po’ di falso
l’ho dichiarato perché ero fuso e ubriaco, ci sta. Però per principio non mi
devi rompere il cazzo anche perché you are black, diocan, negra di merda! E
niente, bon, in poche parole io adesso dovrei pagare la macchina a una solo
perché sa fare il cous cous: ma baciami il cazzo va’, puttana! Puttana! Troia!
Poi ho preso la macchina di mia madre, ho preso l’autovelox, non ho pagato una
lira e devo pagare la macchina a te dicocan, se sempre se si può chiamare
macchina quella merda di triclo che c’hai. Troia, lavami i pavimenti”.

Questo il testo
del video su TikTok di tale Marco Rossi, giocatorino del Monregale Calcio, piccola
società calcistica nei pressi di Cuneo.

La società, si
legge in un comunicato, ha sospeso il ragazzo in attesa di prendere
provvedimenti definitivi.

Questo
bimbominkia è un nessuno, un ragazzetto ventenne senza né arte né parte.

Ma perché allora
ce lo dici?

Perché è l’archetipo, il simbolo di quello che decenni di politica e società marcia hanno fatto emergere.

Un misto di razzismo estremo, violenza, omofobia, misoginia e ignoranza.

La donna è un oggetto, le persone di colore sono inferiori e, in generale, tutta la gamma di idiozia.

Il razzismo
italiano, e più in generale quello occidentale, è endemico da sempre, però si
sperava di avere educato le persone tramite esempi passati non accettabili,
integrazione, mondo globale, scambi culturali e melting pot.

E in parte è
vero, solo che, e qui torniamo alla politica, il nemico deve esserci e quale
migliore nemico di chi non ha voce in capitolo, è spesso emarginato e
sfruttato, è additato come diverso ed è perfetto per rappresentare la valvola
di sfogo dei frustrati perdenti occidentali?

Probabilmente
questo ragazzetto avrà maturato queste alti pensieri crescendo esso stesso in
un ambiente xenofobo e razzista.

Genitori, amici,
conoscenti, politici di riferimento e televisioni avranno per anni parlato dei “neg*i”
come di esseri inferiori, come causa dei propri problemi, come esseri che
servono a pulire, fare lavori umili e, ogni tanto, a scopare.

E lui, nella sua
totale imbecillità ha pensato bene di postare il frullato di subcultura in cui
è cresciuto in questo video che racchiude tutto il cancro della nostra società.

A.G.

P.S. ora tutto cancellato e lui sparito dai social, video qui: https://www.instagram.com/p/CCN-gTHKU9l/?igshid=12tcmp4ev4ln2&fbclid=IwAR3f8LQ7I3xlfvLuFLSY9ZHtpNOfD-uciBVV1YFaFkyz3QphyITie_C3GfM

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