Previo consenso dell’autore, vi riporto un post privato scritto da un mio caro amico. Una testimonianza importante e uno sfogo che reputo, oltre che sacrosanto, cartina tornasole della profonda idiozia umana di cui siamo quotidianamente testimoni.
“Ieri ho scritto che se uno sta zitto non corre il rischio di dire stronzate. Mi riferivo ai negazionisti del Covid e alla stronzata che ha detto Bocelli.
É arrivato uno a commentare sotto che il mio é un aforisma discriminatorio perché ogni opinione é lecita. Lui non ha il dono della sintesi e in pratica mi ha tirato un pippone infinito, sfogandosi di quanto sia stufo che la gente scriva frasi come la mia.
Dopo avergli cortesemente cercato di fargli capire che mi stava rompendo i coglioni per un viaggio tutto suo e che in realtá non aveva capito nulla e che non ci conosciamo, ho chiuso le comunicazioni velocemente.
Oggi dal macellaio la signora mi ha detto che ha perso sei parenti per il covid.
Ripeto:SONO MORTI SEI PARENTI DELLA SIGNORA CHE MI SERVIVA IL PROSCIUTTO.
Per dirne una, ma gli esempi qui dalle mie parti sono infiniti, io porto ancora i segni di quel bastardo virus.
Ora, dire che il covid non é esistito non é una stronzata?
Il contatto che si é messo a far polemica sulle mie parole di ieri non puó leggere questo post perché ho cancellato ogni suo intervento e l’ho bloccato, come é giusto fare con i coglioni.
Di coglioni ho i miei due e mi bastano, quando devo usarli.
Non ne ho bisogno di altri.
Non si molla mai.”
A mio modesto parere qui abbiamo tutto.
Il pericolo criminale di gentaglia come Trump, Bolsonaro, Sgarbi, Salvini e altri che invitano a non usare precauzioni, che minimizzano o negano, che, per intercettare i voti di tanti analfaidioti, mettono a rischio la società tutta e la nostra libertà di vivere in un ambiente sano.
L’ottusa arroganza di chi, dall’alto di un diploma di scuola dell’obbligo e dei video su YouTube, deve per forza condividere le proprie false e merdose teorie.
La bulimia social di chi deve commentare qualunque cosa, polemizzando all’estremo per illudersi di esistere.
I bias cognitivi, l’analfabetismo funzionale di chi ha difficoltà a comprendere Topolino ma pretende di avere ragione e lo fa con violenza, violentando anche grammatica, sintassi, scienza, storia, matematica, geografia, logica e buonsenso.
Chi non si fa i cazzi propri.
La parola ci rende liberi e ricchi, il pensiero ci rende luminosi e migliori però, se ne si abusa, incorriamo nel pericolo di parlare.
A.G.