Occhio non vede, fallo non duole.

Roma, un liceo qualsiasi.

La preside emette una circolare vietando l’uso delle minigonne perché ai professori “cade l’occhio”.

Uno su tutti, Adinolfi, twitta:

Viva la prof che dice no alle minigonne a scuola, ha coraggio. Perché abbiamo deciso che ogni elemento di disciplina dei nostri figli sia sbagliato? E, soprattutto, chi l’ha deciso? La Azzolina manda gli ispettori al Socrate per questa storia. Ridicola.

Ma cosa significa che cade l’occhio?

Significa una cosa soltanto.

Significa che i “professori” non riescono a frenare le loro pulsioni sessuali.

Significa che questi adulti, il cui compito è educare ragazzi e ragazze per lo più minorenni, non sono in grado di non pensare al sesso, a scopare.

Questo significa, niente di più e niente di meno.

E che Adinolfi e gli altri bigotti difendano questa iniziativa, oltretutto mascherandola da “disciplina ed educazione “, significa che sti falsi bigotti sono dei repressi sessuali con pensieri e voglie lascive, viscide, pedofile e schifose.

Per fortuna i giovani sono meglio di moltissimi adulti e hanno risposto alla grande con una semplice frase: non è colpa nostra se cade l’occhio. #stopallaviolenzadigenere .

Perché, alla fine, di questo si tratta.

Di violenza, stupro, pedofilia, donna-oggetto e machismo.

Tutto quello che è oggi un problema titanico in Italia con tutto quello che comporta, dagli omicidi, alla omotransfobia, agli stupri, al ruolo della donna massaia, sottopagata, sfruttata e sessualmente abusata.

E con buona pace dei moralisti e bigotti del cazzo, la questione non si risolve “nascondendo” la carne, incolpando le ragazze e dicendo che “Occhio non vede, fallo non duole”.

A.G.

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