Un bicchiere che diventa vetro e poi sabbia

Premetto che sarà un post lungo, quindi, se non avete voglia, saltate tutto.

Ieri Report, con il servizio “Follow the money”, ha parlato della Lombardia film Commission, del famoso capannone e dei commercialisti Manzoni e Di Rubba, col loro prestanome, Luca Sostegni.

In breve il capannone, che era stato venduto a 1000 euro, è stato acquistato a 400mila euro per poi gonfiare ancora i costi fino a 800mila di soldi PUBBLICI.

Una parte, sui 350mila euro, sono andati a foraggiare la campagna elettorale del Kapitano, che si dice sorprendentemente all’oscuro di tutto, nonostante Di Rubba e Manzoni siano suoi uomini fidati e vicinissimi.

L’inchiesta di Report di ieri è la punta dell’iceberg, un ramo del peccato originale a cui tutto è legato. 

I 49 milioni.

Mettiamo ordine.

La società Lombardia film Commission è in ottima compagnia. Ci sono molte, moltissime società legate direttamente o indirettamente alla Lega, come da inchiesta de L’Espresso, per esempio Now (in Liguria, inaugurata in pompa magna da Toti e Salvini stesso) o la Più Voci. 

Lo strano di queste ultime due sopra citate è che non hanno neanche un sito web.

La Più Voci è una controllata della Dea Consulting dove c’è “l’ufficio professionale di Di Rubba e Manzoni. Si chiama Dea Consulting e offre servizi di consulenza contabile. Quando siamo andati a verificare dove fosse registrata precisamente la Più Voci, nel giugno del 2018, la portiera dello stabile di via Angelo Maj ci aveva detto che l’associazione era una delle tante realtà domiciliate presso la Dea Consulting. Fra le altre, ha sede nello studio di Di Rubba e Manzoni anche la Pontida Fin, la storica holding finanziaria del Carroccio, oggi proprietaria unica delle quote della Mc Srl, società che edita «Il Populista» e che ha ricevuto tramite la Più Voci una buona fetta dei soldi donati da Esselunga e da Parnasi” (da Il Libro nero della Lega).

A queste, sempre secondo le inchieste de L’Espresso, de Il Libro nero della Lega e dei magistrati, vanno aggiunte le seguenti, con sede in Lussemburgo, come “Growth and Challenge Srl, B Design Srl, Biotetto Srl, Areapergolesi Srl, Alchimia Srl, Sasso Srl, Ma.Se Srl. Che cosa hanno in comune? Il fatto di essere state fondate quasi tutte tra il 2014 e il 2016, dopo l’elezione di Salvini a segretario federale e la nomina di Centemero a tesoriere del partito.” (Da Il Libro nero della Lega).

Ed eccoci a Centemero.

Chi è? È l’equivalente Salviniano di Belsito per Bossi, colui che ha in mano tutti i soldi del partito e colui che, alla caduta di Bossi per i 49 milioni e dopo il breve periodo di Maroni, ha ereditato un tesoro nelle casse della Lega di una 40na di milioni.

Però questo tesoro era attenzionato dai giudici, per sequestrarlo, per bloccarlo, essendo soldi pubblici.

Cosa fare?

Secondo ricostruzioni giornalistiche e dei giudici e seguendo i documenti, sono stati frammentati tra società (fittizie?), diamanti (Tanzania), immobili, macchine, donazioni (a società legate alla Lega come Radio Padania), auto e beni materiali.

Questo inizia con Maroni, diventato presidente il primo luglio del 2012 e continua con Salvini, eletto presidente a dicembre 2013.

Il prospetto è inquietante:

  • fine 2014 13,1 milioni in cassa, un anno dopo 6,7 milioni, poi, in dodici mesi si passa da 5 milioni a 1,4 e da 3,2 milioni di azioni a 1 euro, insomma, bruciati 6 milioni e mezzo in in un anno. 
  • Fine 2017 41mila euro, 3 gennaio 2018 15mila euro.
  • I conti pubblici del partito dicono che gli investimenti valevano 10,5 milioni nel 2013, 3,2 milioni nel 2014 e – appunto – solo 1,44 euro nel 2015 (sito Lega, Espresso, Libro Nero della Lega). Ma non dicono come e dove sono stati spesi.

Salvini ha sempre dichiarato che è “un processo politico su fatti di dieci anni fa, su soldi che non ho mai visto”.

Ecco, pare proprio che sia una bella balla.

E tutto questo giro di società, trasferimenti, banche e quant’altro pare proprio un modo per far sparire il bottino e poi riciclare il tutto mascherato da compravendite e donazioni ad associazioni collegate direttamente o meno con il partito del Carroccio.

Se tutto questo sia un illecito, al netto degli arresti di Di Rubba, Manzoni, Sostegni e dall’indagine su Centemero, lo stabiliranno i giudici, certo che, eticamente e politicamente, è un macigno e uno schifo.

Il problema principale è che è “Un’ipotesi investigativa che non sarà facile dimostrare. Si tratta di centinaia di migliaia di operazioni bancarie sotto osservazione della Finanza. Per lo più operazioni di piccolo taglio, sotto i 100 mila euro. Una selva di bonifici e giroconti nella quale è dunque difficile districarsi.” (Da Il Libro nero della Lega).

Tutto è connesso, tutti sono dentro questi fatti, da Giorgetti a Centemero ai soldati semplici fino al Kapitano, ma dimostrarlo sarà difficile.

Immaginate della sabbia che diventa vetro e poi bicchiere.

Ecco, qui abbiamo un bicchiere che diventa vetro e poi sabbia.

A.G.

Fonti: L’Espresso, Il Libro nero della Lega, Report, le indagini e le carte dei giudici e i bilanci in chiaro del partito.

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