Ritorno al futuro

Avvertenza: questo post parte da una sintesi del momento politico attuale, per ipotizzare scenari futuri.

Punto primo, Mattarella ha mandato in crisi tutti i partiti, spiazzandoli con una spiegazione puntuale e inattaccabile sul perchè non si andrà al voto ora e dicendogli che sostanzialmente se non sono delle merde il governo Draghi lo devono votare all’unanimità e fare anche la faccia di quelli soddisfatti.

Cosa che dimostra ampiamente quanto siano tutti dei dilettanti conclamati, sia a destra che a sinistra.

Tutti tranne uno, che infatti sono anni che se li incula tutti, uno per uno, come e quando vuole, perchè purtroppo è l’unico politico realmente scafato e con delle capacità, sia analitiche che programmatiche, in tutto il panorama politico.

Grazie all’uscente Conte, che ha fatto tutto sommato bene sulla pandemia e gli va riconosciuto, ma gli si deve pure ricordare che è stato sbalzato al centro della scena dal nulla proprio per via di quei dilettanti che hanno occupato il paese.

Bisogna anche rilevare che, al netto di considerazioni ovvie sul personaggio e sulle dinamiche che gli sono familiari, se questo governo Draghi va in porto, potrà essere solo un bene per il Paese in questo frangente storico: il recovery è una partita troppo importante – addirittura epocale, un nuovo piano Marshall – e non esiste al mondo NESSUNO più titolato di Draghi per gestirlo al meglio, nessuno al mondo.

Ci saranno due anni di calma mediatica, di avanzamento sostanziale, di affidabilità, verrà il successore di San Mattarella da Trinacria e sarà uno personaggio di pari spessore, non uno di quei manigoldi che tanto vorrebbero a destra, quegli sconsiderati filonazisti-filomafiosi.

I partiti avranno tutto il tempo di riorganizzarsi e di prepararsi ad una tornata elettorale che potrebbe segnare i decenni a venire, considerato l’enorme afflusso di danaro che arriverà dall’Europa (che stranamente adesso gli antieuropeisti hanno rivalutato).

Conte compreso, che alle prossime elezioni si candiderà e vedrai che rischia pure di tornare premier, considerato il grande apprezzamento che ha guadagnato in questi anni.

Perchè se davvero diventa il capo politico dei 5 stelle, rottamando quegli arroganti presuntuosi che fanno i capetti al momento, se li ritira ben bene in auge e torneranno a macinare percentuali golosissime.

E se davvero a sinistra riescono a fare finalmente ‘sta cazzo di formazione rosso-verde, veramente progressista e di sinistra e pure ecologista, con programmi incentrati su diritti civili omnicomprensivi e sulle questioni climatiche urgenti, come da anni si favoleggia, allora anche quella si prenderà una fetta interessantissima di seggi parliamentari, contando significativamente, anche e soprattutto senza quella scheggia impazzita e imprevedibile che è Renzi.

Che a quel punto dovrà inseguire e adeguarsi.

Ecco, ve l’ho detta: benvenuti al futuro!

Forse.

D.M.

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