Il malato immaginario (ma neanche tanto)

Rocco Casalino si scusa per aver detto che nel PD, oltre a tante ottime persone, ci sono dei cancri da estirpare.

Non voglio commentare Casalino, personaggio ambiguo sul quale ci siamo già espressi, ma il fatto che effettivamente il PD è un partito malato e che i “germi”, i “virus” che lo ammalano sono persone, che attraverso comportamenti apparentemente incomprensibili, non fanno altro che indebolirlo, nonostante sia evidente che, grazie al nuovo corso pseudo-progressista dei 5stelle, sono uno degli attori principali di governo da qui a parecchi anni, considerati gli equilibri attuali, che ritengo saranno duraturi.

Facciamo qualche considerazione: innanzitutto 9 (NOVE!) segretari in 14 (QUATTORDICI!) anni di vita.

Seconda cosa: ogni volta che un segretario lascia (cosa fisiologica nella normale evoluzione di un partito di quella portata e longevità) lo fa nella bufera, nella polemica rancorosa, accecato dal livore verso il partito che ha guidato, per poi andare in moltissimi casi a fare altro; anche ex premier con Letta o Prodi sono finiti nella fauci tritatutto del partito erede del PC e dell’ala centrista della vecchia DC.

Ora, non serve essere dei fini analisti per rendersi conto che le lotte intestine sono fuori controllo in modo sistemico, che il divisionismo è una ragion d’essere di chi vi milita, ad ogni livello, che le svariate correnti, sempre pronte a mutare e cambiare siano una metastasi immobilista di un partito che avrebbe le carte per guidare governi attuativi incentrati sui diritti civili, sulla quesitone ambientale e sul riformismo di cui il nostro paese ha assolutamente bisogno.

Che poi, intendiamoci, non si capisce nemmeno a chi cazzo possa giovare un simile delirio fuori controllo, se non a rendersi perennemente deboli e a mostrare il fianco ai rivali, che come sappiamo sono bestie ferine assetate di sangue e pronte a sbranare al minimo cenno di sofferenza.

In un periodo di pandemia, anche uno dei maggiori partiti italiani è gravemente malato, l’unico che, almeno sulla carta, ha a cuore temi realmente progressisti.

Mala tempora currunt.

D.M.

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