L’iceberg

Lo scandalo Morisi non è la fine, ma è l’inizio della fine per Salvini.

 E si, siamo solo all’inizio.

Dj Librocuore, che in pubblico difende l’ex amico e accusa la stampa di non avere cuore e di sciacallare (ahahahahahahahahahahahahahaha), in privato ha le chiappe bruciate.

Una storia del genere non viene fuori a caso, le tempistiche sono perfette, i vizi privati di Morisi, ne sono certo, erano noti a tutti da tempo e stavano lì, aspettando il momento buono.

La guerra di Salvini contro Giorgetti e Zaia, le sue politiche analfabete e dannose hanno stancato, e questo, dopo la minacciata scissione, è un ulteriore passo avanti.

È tutto collegato.

L’appartamento di Morisi è dalla società Socec di proprietà del costruttore Andrea Lieto.

Secondo Report Lieto è un “imprenditore con aziende in paradisi fiscali e in relazione con uomini d’affari russi”.

Mentre uno dei vicini di casa di Morisi, a Belfiore, è Sergey Martyanov che risulta essere socio di un’azienda, la Namiana srl, che ha sede sempre a Belfiore e il suo nome compare più volte nelle segnalazioni di operazioni sospette di Bankitalia per i fondi ricevuti proprio dal Carroccio per finanziare la “Bestia” (fonte Open).

Non solo, secondo delle voci, l’indagine su quella palazzina era in atto da un po’ per i motivi di cui sopra e per gli “strani via vai da casa di Morisi”.

Infine, sembra che il controllo non sia avvenuto a caso, ma che i due rumeni fossero seguiti da casa dello stesso Morisi.

In tutto questo, poche ore prima della “bomba Morisi”,  Giorgetti aveva sostanzialmente scaricato i due (francamente impresentabili) candidati sindaci della destra di Milano e Roma, scelti proprio da Salvini e dalla Meloni.

I dettagli che stanno saltando fuori da ieri, sempre di più e sempre più gravi, mi paiono una strategia di allontanamento.

E chissà cosa hanno ancora in mano.

Oggi colpiscono Morisi, ma domani, se Dj Chiappebruciate non si fa da parte o non si mette in riga, potrebbe saltar fuori qualcosa d’altro, magari che riguarda proprio Salvini.

E se tra una settimana la Lega non sfonderà al voto, come sembra, ci sarà la resa dei conti.

Lo “sbatti il mostro in prima pagina” funziona sì per Salvini, ma funziona anche contro di lui e senza protezioni, in caduta libera nei sondaggi, in calo verticale di consensi e mettendo in fila errori grossolani con l’aggravante di fare lo splendido al governo, la dirigenza leghista ha paura di dover rinunciare ad amministrare la pioggia di denaro che arriverà dall’Europa, di essere tagliata fuori insomma.

Allora meglio tagliare fuori l’alticcio ed ormai inutile anchorman bolso, cominciando dalla sua cricca.

Per questo credo che Salvini sia il Titanic e Morisi solo la punta dell’iceberg.

A.G.

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