Ad Anguillara Veneta, piccolo comune in provincia di Padova, la giunta di centrodestra ha conferito la cittadinanza onoraria al tanto discusso presidente del Brasile Jair Bolsonaro, per via di presunte lontane origini da quella terra.
Anche chissene, direte voi.
Ma questo riconoscimento, nonostante l’ex generale sceso in campo sia stato eletto da diversi anni, arriva proprio nel suo momento di massima difficoltà, dato che in Brasile da tutti i fronti è accusato di aver lasciato morire centinaia di migliaia di persone a causa della sua gestione scellerata del covid (di questo abbiamo già parlato in un precedente post).
Come da prassi, l’opposizione di centrosinistra si è opposta, inutilmente, generando la felicità degli autori di un’iniziativa di cui non si sentiva il bisogno.
E ho notato come negli ultimi anni ricorra sistematicamente uno schema ben preciso, fatto di azioni senza senso e puramente provocatorie, perpretato da una certa destra vuota di contenuti e carica di livore fuori controllo, che non sanno bene nemmeno loro dove indirizzare.
Si lanciano quindi in operazioni di pessimo gusto, inutili, per il solo gusto di provocare le controparti, dimostrando di esistere unicamente in funzione dell’essere “contro qualcun altro” e finita lì.
E quindi osannano personaggi impresentabili, anche se hanno idee molto distanti dalle loro, sulla base di disvalori equivoci e genereci, una specie di “i nemici dei miei nemici sono miei amici” in versione all’amatriciana.
Questa è la politica del Maalox, tanto cara a quelle macchiette caricaturate di Giorgetta e Dj Chi-più-ne-ha-più-ne-metta, totalmente vuota di contenuti, fatta solo di scherni, ripicche, insulti, provocazioni.
Me li vedo, che si danno tutti della gran pacche sulle spalle, tronfi delle loro condotte dispettose.
Intanto la macchina va avanti da sè, amministrare non serve a nulla, no?
Meglio scervellarsi su come provocare, provocare e ancora provocare.
D.M.