Lupi per Agnelli

Occupandoci di attualità non posso esimermi dall’affrontare l’argomento che ha tenuto banco in questi giorni, cioè il rinvio di Juventus Inter e di altre partite, anche se il calcio è qualcosa di cui non parliamo praticamente mai.

Apparentemente è una situazione sportiva dove chiunque può avere un’opinione positiva o negativa o di naturale disinteresse.

Tra le pieghe però si palesa uno dei più grandi problemi del paese. Le connessioni dei potenti col potere.

Il big match è stato rinviato a maggio su, cito fonti di molti giornali (CorSera, Repubblica…), fortissime pressioni di Andrea Agnelli. Sembra che la decisione presa dalla FIGC, e solo dalla FIGC, sia stata figlia di giornate di estenuanti richieste della dirigenza juventina.

Ci sono un po’ di fatti da mettere in chiaro prima di parlare di questo.

Primo, la FIAT, caso, penso, unico al mondo, sponsorizza la FIGC. Ogni anno un bel po’ di milioni passano dalla società che possiede la Juventus alla società che organizza e regola gli arbitri e il campionato di calcio dove la Juventus gioca.

Secondo, la Juventus aveva deciso, giocando a porte chiuse, di NON rimborsare i biglietti ai tifosi appellandosi ad una clausoletta. Il CODACONS aveva quindi pronta una denuncia per appropriazione indebita e ha dichiarato: “Clausole che escludono il rimborso sono nulle, in quanto vessatorie”.

Sempre la società bianconera non aveva e non ha problemi a giocare dopodomani a porte aperte, ma solo per i piemontesi, Juventus-Milan. La partita è infatti confermata.

Ultimo fatto, la Juventus ha proposto di giocare lunedì il big match invece di oggi, sempre con soli piemontesi allo stadio, proposta rifiutata dall’Inter.

E qui un paio di considerazioni. Partiamo dal rinvio. Come è possibile che la serie B, che avrà stadi più piccoli, ma comunque con capienze importanti, giochi sempre e regolarmente e la serie A no? Come è possibile che si siano giocate gare a porte chiuse e questa non si possa fare, trascinando dietro, per effetto domino, le altre? Come è possibile che oggi non si possa giocare ma tra 24 ore e 48 ore si? Il virus sparisce domani? Come è possibile che quasi tutti i presidenti ed allenatori indichino in questa decisione un danno per la regolarità del campionato, ma non la Juve e la FIGC?

E ora le considerazioni più profonde. La FIAT, azienda che fa il bello e il cattivo tempo in Italia e che da anni consegue aiuti di stato per salvare l’azienda personale, versando tuttavia i contributi all’estero, non voleva perdere i soldi dei diritti tv (tv fortemente appecorate al potere politico della FIGC) e dei biglietti e non voleva rischiare danni d’immagine e legali.

Pare chiaro l’esercizio del potere e l’evidente peso e ascendente politico che detiene per piegare una federazione ai propri scopi. Ad avvallare ulteriormente quanto ho scritto c’è anche la dichiarazione del ministro Spadafora che denuncia: “inaccettabili interessi di parte” e che dichiara che dal governo “non è arrivata nessuno stop alla partita”.

Questo è uno dei tanti esempi di come, in Italia, i conflitti di interesse, i giochi di potere e di palazzo e la prepotenza siano i veri capisaldi su cui si decidono le sorti politiche, economiche e del calcio, che poi altro non è che una delle più grandi macchine da soldi e di consenso del bel paese, quindi qualcosa da dover controllare assolutamente.

E Agnelli lo sa bene cosa bisogna controllare e cosa no.

A.G.

TURIN, ITALY – OCTOBER 18: Andrea Agnelli during the UEFA Champions League group D match between Juventus and Sporting CP at Juventus Stadium on October 18, 2017 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato – Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

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