La foto, o video, di questi giorni ritrae i navigli pieni di ragazzi.
Il webbe si è scatenato e incattivito e pure Sala s’è incazzato.
Il problema è che, a intervalli regolari, esono queste foto o questi video da varie città.
Ricordo una polemica simile su Bari, un’altra su Napoli e così via.
Io i navigli li conosco molto bene e “l’assembramento” riportato ritrae una quantità di gente che è forse inferiore a quella che troveresti il 15 di agosto.
Inoltre con una posa sapiente si è schiacciata la prospettiva in modo tale che una via lunghissima sembrava vicolo Corto.
Un paio di giorni fa ho scritto di temere la fase due per la comprensibile voglia di uscire e per l’allentamento di misure militari.
Devo però dire che, al quinto giorno, mi sembra stia andando sostanzialmente bene.
Il punto è che queste foto sono perfette per i meme e per fare incazzare il popolo ma ritraggono un frammento di realtà decontestualizzato che non è una notizia, ma un gossip.
I milanesi , come i romani , come i napoletani, i baresi , gli astigiani o i reggini stanno rispondendo bene all’emergenza.
Semmai alcune regioni e il governo non riescono a fare quello che si dovrebbe, ovvero mappare, circoscrivere e tracciare il virus come invece fatto in altre nazioni che mai hanno chiuso tutto.
Ma come, direte voi. Hai sempre difeso Conte!
Si, e lo ribadisco.
Ha fatto quello che ha potuto, al netto di errori comprensibili. Il punto è la disorganizzazione atavica, l’approssimazione, la conflittualità e lo smantellamento sistematico dei settori chiave del paese, in questo caso la sanità.
Pochi posti di terapia intensiva, pochi tamponi, guerre tra comuni e regioni e stato, mancanza di una strategia condivisa.
Quindi, via di video di movida milanese, napoletana, barese…
A.G.