Tutti avrete visto il video o la foto.
George Floyd, afroamericano di Minneapolis, è stato ucciso così, ad un “fermo” della polizia.
In questa foto c’è tutto.
Ci sono migliaia di anni di involuzione.
C’è la violenza, la prevaricazione, il razzismo, il potere ed il suo abuso, lo sfruttamento, l’ignoranza, la stupidità umana, il classismo, l’angheria, il pregiudizio, la xenofobia, il machismo, omertà e, soprattutto, l’impunità.
E non è un problema americano.
È un problema umano.
In US, in Cina, in Sudamerica, in Europa e in Italia, ovunque è così.
Una divisa indossata da chi non ne ha i mezzi può diventare una bomba ad orologeria.
Lo vediamo tutti i giorni e soprattutto ora con l’emergenza Covid qui nel bel paese dove gli episodi di violenza e soprusi da parte delle forze dell’ordine si moltiplicano.
Il potere, anche piccolo, è sempre pericoloso se non lo si sa gestire.
Quando poi questo è affiancato dalla stupidità e dal pregiudizio, sia esso razziale o altro, diventa letale.
Se a tutto ciò aggiungiamo la certezza quasi assoluta dell’impunità ecco che ci troviamo ad affrontare una bomba H, un’arma di distruzione letale e imprevedibile.
In America lo sanno da secoli, ma non hanno mai fatto nulla.
In Italia lo sappiamo da secoli, ma non abbiamo mai fatto nulla.
Chiedere a Rodney King, a Stefano Cucchi, a Carlo Giuliani, a Federico Aldovrandi, a Sacco e Vanzetti, a Aldo Bianzino, a Fausto e Iaio, a Katiuscia Favero, a Uva, ai tanti invisibili morti nei secoli, ai tanti che non ho nominato e, oggi, chiedetelo a George Floyd, 46 anni, figlio, fratello, amico afroamericano di Minneapolis UCCISO da quelli che dovrebbero “servire e proteggere” e che sono stati “sospesi” per un po’ per questa simpatica bravata.
A.G.