Servi del tiranno

Torniamo ancora un istante sulla triste vicenda di George Floyd.

Ieri il nostro A.G. coniava l’incisivo acronimo NCAB (Nazi Cops Are Bastards), parlando di quella nutrita schiera di agenti delle forze dell’ordine che ovunque, nell’evoluto e democratico occidente, infestano i corpi di polizia, caribineri e quant’altro.

Al di là di tutte le varie considerazioni già fatte su questa pagina e altrove, un nostro lettore recriminava, con ottime intenzioni, che invece di dare contro “agli sbirri” ci si dovrebbe coordinare tra cittadinanza, politica e vertici dei vari corpi, affinchè persone di queste genere, cui evidentemente è pericoloso e insensato affidare la gestione della sicurezza urbis et orbis, vengano identificate, isolate, interdette a tali ruoli, per sempre.

Sono totalmente d’accordo.

Ma poi mi sono accorto che nel triangolo virtuoso c’era una mela marcia: la politica.

I poliziotti fascisti non esistono tanto perchè esistono nostalgici del fascismo (il che è davvero anacronistico e sintomo di inconsapevolezza storica), quanto più semplicemente perchè la polizia non è creata per proteggere e servire la cittadinanza: sono servi obbedienti dei potenti e dei politici, detentori dell’unico grande vero potere, quello decisionale.

Perchè privarsi di bestie ottuse, accecate dal livore, dall’odio divisivo, pronte a scattare come molle non appena opportunamente innescate, per togliere di mezzo, anche malamente, quell’odioso fastidio che è il popolo quando è in disaccordo?

Uno strumento eccezionale, micidiale ed efficiente al tempo stesso, fedele ed ubbidiente a chi gli impartisce ordini, come i littori romani che brandivano gli omonimi fasci ed eseguivano senza potersi sottrarre.

E infatti arriva puntuale Trump con un bel tweet (ma non aveva bisticciato con i social che lo censurano?) in cui addossa la colpa delle rivolte “al sindaco della sinistra radicale” di Minneapolis, minacciando l’esercito per ripristinare l’ordine.

Punire un poliziotto che uccide per foga violenta e razzista, mescolando male ideologia personale e doveri professionali?

Ma figuriamoci, con quelli si va sul palco a ridere paonazzi, mentre gli si tira il pesce in bocca come si fa con le foche ammaestrate, per fargli sentire che “niente paura, il capo è con voi”

Gli aspiranti tirannucci d’oggi difendono strenuamente i propri servitori, com’è ovvio, sostenendo che loro vigilano su di noi per il nostro bene.

Ma la domanda è sempre quella: se la polizia vigila su di noi, chi vigila sulla polizia?

D.M.

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