Il corriere cerchiobottista.
Stamattina, sul corriere online in buona posizione, campeggiava un articolo dal titolo “De Luca, offese a Salvini e battute a doppio senso: così supera tutti i limiti”.
Leggendolo si evidenzia come De Luca sia uso all’offesa pesante e giochi molto su questo, addirittura avvantaggiandosi dalle critiche e dalle ironie.
Che è anche giusto, anche se ha asfaltato lo sciacallo del Papeete.
Ma De Luca è anche un maneggione politico di lungo corso con molte ombre e doverlo difendere solo perché ha asfaltato Salvini è intellettualmente ingiusto.
Le cose però che colpiscono nell’articolo sono due.
La prima è il tempismo. Non si ricordano articoli simili quando offendeva altri politici, seppur siano citati nel pezzo.
E la seconda sono i video a cui si fa riferimento dove De Luca, sostanzialmente, risponde a modo sue a delle provocazioni dell’occhialuto virgulto padano.
La cosa curiosa è che l’articolo, pur spacciandosi per fine analisi, è sostanzialmente un susseguirsi di considerazioni personali, del tutto opinabili, dell’autore.
Come detto, De Luca non è certo un gentiluomo, per usare un eufemismo, ed è anzi piuttosto chiacchierato da anni, un personaggio ambiguo, di quelli che in politica ci sguazzano e che invece non dovrebbero nemmeno vederla con il binocolo.
Stupisce, dunque, che anzichè attaccare il politico sul piano delle sue carenze in termini di chiarezza di rapporti, una testata autorevole come il Corriere decida di buttarla sul disdegnare gli aspetti stilistici e recitativi del personaggio.
Insomma, sul noto quotidiano milanese, sono anni che non si vedono inchieste, che poi dovrebbe essere la funzione di un quotidiano del genere che da anni si fregia di grande indipendenza intellettuale, ma per la retorica bacchettona da Libro Cuore, senza contraddittorio, c’è sempre grandissimo spazio.
A.G. & D.M.