Il diritto di parlare, il dovere di sapere

Nelle ultime settimane l’italica, endemica, propensione irrefrenabile a prendersela sempre e comunque con qualcuno, finiti gli argomenti strettamente sanitari (i numeri covid in Italia sono costanti e sotto controllo da un po’), si è concentrata sul fatto che comunque Conte è un figlio di buona donna, perchè vuole immotivatamente prolungare lo stato di crisi fino al 31 dicembre.

Noi stessi abbiamo ricevuto diverse critiche per non aver preso alcuna posizione in merito, ci accusano di essere troppo indulgenti con il premier.

Beh la notizia è fresca e la vedete in foto: nessun prolungamento, il “pericolosissimo” stato di crisi (di cui abbiamo giá parlato) si chiude naturalmente la prossima settimana.

Vorremmo spiegare ai campioni di democrazia ed esperti di giornalismo che ci hanno fatto le pulci in merito, che la nostra posizione ufficiale è la seguente: noi de La Ttualità commentiamo esclusivamente notizie e fatti, diamo opinioni e formuliamo analisi sulla realtà politica che viviamo, non su quello che si bisbiglia nei corridoi, non additiamo per cose che “forse saranno”, non alimentiamo macchine del fango, contro nessuno.

Altrimenti saremmo solo leoni da tastiera come tanti altri poveri tapini, di destra come di sinistra, che hanno difficoltà a leggere gli ingredienti dei frollini, ma si atteggiano da fini statisti per via di un bias cognitivo che gli nasconde di essere degli ignoranti.

Desideriamo inoltre ringraziare queste persone, perché la loro esistenza dà ancor più senso al nostro lavoro.

Cordialmente

Lo Staff de La Ttualità

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