Porti chiusi, celle aperte

Il Senato della Repubblica vota a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, accusato di sequesttro di persona e di omissione di atti d’ufficio quando era Ministro dell’Interno e impedì l’attracco della Open arms con 151 profughi a bordo.

Non si sa ancora se poi alla fine verrà processato davvero o se la caverá ancora una volta con un niente di fatto, ma è comunque un passo avanti.

In mattinata si era difeso dalle gravi accuse dicendo che adesso sarà costretto a spiegare ai suoi figli che non hanno un padre delinquente (non si mente ai bambini, Matteone…).

E con una perla demenziale si sorprende molto del fatto che gli siano state inferte le vie legali, che lui i panni sporchi li vuole lavare sui social e che non si portano gli avversari in tribunale (un aspirante statista all’amatriciana che ignora le basi più elementari dello stato di diritto).

Da notare il voto favorevole al processo di Renzi, in netto contrasto con il voto di qualche mese fa, che si dimostra ancora una volta la vera scheggia impazzita della politica italiana contemporanea.

Cosa volete farci, son ragazzi.

D.M.

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