Picciotti d’Italia

Non ho guardato la trasmissione Report, stasera, perché non ho simpatia per i CENTRI SOCIALI e giocavo con Ginevra a fare gli addobbi con la carta. Ma i commenti che mi arrivano confermano quello che già so. È impossibile dimostrare che siamo disonesti, venduti, o impresentabili. E se si vuole per forza tentare di abbatterci perché si ha un mandato a farlo, si finisce per doversi arrampicare sugli specchi, con teorie ridicole e impresentabili. 

In ogni caso, alla fine saranno gli italiani a giudicare chi siamo, e questo mi basta. 

Così Donnamadrecristiana oggi sui social in risposta alla puntata di Report di ieri.

Oddio, risposta è un termine forte, diciamo che ha sparato una supercazzola.

Un po’ come le risposte date ieri  al programma, che le chiedeva conto dei tanti, troppi, “affiliati” a FdI che hanno collusioni con mafie varie (nell’ultimo anno e mezzo FdI ha il record assoluto per arrestati di ’Ndrangheta), lei rispondeva che “è entrata in politica l’anno in cui hanno ammazzato Falcone e Borsellino.”

Quindi? Una coincidenza temporale dovrebbe essere la prova che il suo partito è pulito?

Ha ragione quando dice che non può controllare tutti gli iscritti, ma, essendo lei il capo, dovrebbe pretendere selezioni della classe dirigente rigorosissime e profonde.

Solo che… ecco, i collusi portano voti, potere, seggi, affari, business.

E non solo I collusi, ma anche la feccia nera che più nera non si può.

Parallelamente alle mafie, infatti, pare che FdI, come la Lega, abbia strettissimi e consolidati rapporti con la galassia nazifascista italiana, da FN a CasaPound fino ai gruppuscoli violenti e deviati che stanno alzando la testa e i bastoni proprio perché spalleggiati, foraggiati e sdoganati dal bullo di Natale e da Giorgia Diopatriaefamiglia Meloni.

E la sua risposta è etichettare il tutto come “centri sociali” usando quel frullatore distopico menzionato da Augias.

Ma Giorgè fa il suo lavoro, e lo fa bene, visti i consensi mostruosi di cui gode, sia personalmente (ha scavalcato Salvini e Conte nelle preferenze), sia come partito.

Il problema di base, come faceva anche notare un utente qui ieri, è che venga presa sul serio, in una tossica narrazione politica che parte da giornali e televisioni e arriva all’ignorante cristiano cuore nero dei nostri connazionali.

Loro vedono una paladina di disvalori arcaici tipo, appunto, dio patria e famiglia, che però piacciono ancora tanto, una donna che, in fondo, lotta per i poveri in quel vuoto cosmico lasciato dalla sinistra, una mafia che è parte organica di noi tutti e non, come invece andrebbe raccontato e narrato, un partito di Picciotti d’Italia.

A.G.

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