Dai manganelli a Mangano

Salvini: “Berlusconi presidente della Repubblica. Lui è il Maradona della politica.”

Silvio Berlusconi:

Nei lontani anni ’60 ottenne una fideiussione che lo lanciò nel mondo dell’imprenditoria tramite la banca Rasini, indicata da Sindona come la banca della mafia nel Nord Italia.

Sempre nella banca Rasini, di cui Luigi Berlusconi era procuratore generale, figuravano Sindona stesso, Gelli, Roberto Calvi Marcinkus, presidente dello IOR. I conti, di origine mafiosa, erano però “bloccati” in Svizzera e non si riuscì  a stabilire la provenienza.

A fine anni ’90 Giuffrida, nel processo Dell’Utri parlò di 113 miliardi di capitali mafiosi, di cui, ahimè, non si riuscì  a dimostrare la provenienza perché, ancora, bloccati in Svizzera.

Negli anni ’80, pressato dalla Corte Costituzionale per il monopolio televisivo, maneggiò con Craxi per cambiare leggi varie, cosa che poi avvenne e lui ringraziò: “Caro Bettino grazie di cuore per quello che hai fatto. So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità. Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio. Ancora grazie, dal profondo del cuore. Con amicizia, tuo Silvio”

Iscritto inoltre alla loggia massonica Propaganda con il fido Dell’Utri per cui ha avuto grane giudiziari, ma lui cambiò la legge depenalizzando, di fatto, la P2, le logge e la sua posizione.

Leggi ad personam: rogatorie internazionali (per i conti svizzeri), riforma diritto societario, ex-Cirielli, Cirmai, lodo Schifani, legge Pecorella, lodo Alfano, Tremonti bis, LODO rete 4, legge Gasparri, decreto salva calcio (per il Milan), estensione del condono edilizio, decreto anti-crisi, scudo fiscale e legittimo impedimento.

Rapporti certificati, reiterati e documentati con Vittorio Mangano, Bontade, fratelli Graviano, sospetti con Riina e Santapaola.

E ho citato solo i nomi più illustri che non ho tutto il giorno.

TV pubblica e privata con allontanamenti, editti bulgari e processi, da Saccà a Luttazzi, da Santoro a Rai3 e, ancora, mi fermo qui che non ho tutta la settimana.

Scandali sessuali…vabbè, ci siamo capiti, non ho tutto il mese.

Gaffe e frasi “sconvenienti”… ancora? Non ho tutto l’anno!

Procedimenti penali: Processo Mediaset, frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri gestendo i diritti tv di Mediaset;  condannato in via definitiva, con sentenza della Corte di Cassazione del 1 agosto 2013, a 4 anni di reclusione, di cui 3 condonati per effetto dell’indulto disposto dalla legge 241 del 2006.

Prescrizioni:  Lodo Mondadori, bilanci Fininvest, All Iberian, falso in bilancio (tre volte), tangenti, violazione del segreto istruttorio, falsa testimonianza.

Archiviazioni: spartizione pubblicitaria rai-Fininvest, traffico di droga (traffico di droga, non ci facciamo mancare niente…), tangenti, stragi (stragi!), Saccà, concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d’ufficio (due volte), diffamazione aggravata, concorso in corruzione.

Processi in corso: escort, Ruby-ter, finanziamenti illeciti, corruzione.

Io capisco l’ammirazione smisurata che Dj Rutto, che ha solo piccole cose tipo diffamazione, aggressione alle forze dell’ordine, sequestro di persona aggravato, oltraggio a pubblico ufficiali, vilipendio (magistratura e istituzioni costituzionali), razzismo, truffa e violazione del Copyright, possa avere nei confronti di un gigante del crimine come Berlusconi e capisco anche come, nella sua disadattata visione politica, il nano di Arcore possa rappresentare degnamente il ruolo di presidente della Repubblica.

In fondo è perfetto per il sequestratore di persone degli interni, che passerebbe dai manganelli a Mangano.

A.G.

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