In questa nuova fase della politica italiana in tanti si stanno indaffarando nel definirla immonda, con autorevoli scoreggioni come Scanzy e altri intellettuali da mangiatoia per maiali che sparano cazzate a caso, contraddicendosi continuamente, tanto sanno a malapena come si chiamano, ma in realtà si tratta di un momento interessante e, stranamente per il nostro paese, ricco di opportunità.
Abbiamo un oceano straordinario di denaro che inonderà le nostre tasche pubbliche molto presto e stiamo cercando di mettere al comando, al posto di un brav’uomo, ma inadeguato – che comunque in Italia sembra meglio di Gesù – la persona più titolata sulla faccia della terra, nonchè quello che ha gestito la fonte di quei soldi per quasi un decennio.
Abbiamo di fronte un paio d’anni di stabilità, perchè a conti fatti, una volta eletto il successore di Mattarella, non ci saranno i tempi per andare ad elezioni anticipate (non si vota in autunno, altrimenti per i motivi elencati dallo stesso Sergione l’altra sera, non sarebbe possibile approvare in tempo la finanziaria e saremmo il paese che va in esercizio provvisorio durante il recovery, roba da meritarsi l’estinzione).
Si parla di uno scambio Conte-Gentiloni, per mettere il secondo al ministero dell’economia e dare un premio al primo, che si è ben comportato da premier; ma Conte non ha l’esperienza per fare il Commissario europeo, dopotutto è in politica da tre anni e soprattutto se fossi in Draghi me lo terrei stretto, ad esempio ai rapporti con il parlamento, viste le indubbie doti di mediatore che ha dimostrato ampiamente nella bolgia parlamentare.
Che tra l’altro adesso Conte lo danno almeno al 10%, se si fa un partito suo, ma se si vota tra due anni e lui sparisce dalla circolazione, lo sai come sono smemorati e ingrati gli italiani, finisce che alle prossime elezioni “Conte chi?”.
Oppure, dato che è uomo di legge, potrebbe elaborare finalmente e storicamente una legge elettorale degna di questo nome, non come quella cagata più volte riformata, concepita alla grigliata di ferragosto da un dentista con la faccia da porcello.
Anche perchè se guardiamo ad oggi, la situazione è frammentata.
Infatti, se teniamo come punti fermi PD e Lega intorno ad un 20% ciascuno, inizia un walzer di partiti medio-piccoli, ma numerosi, che si spalmano a destra, al centro e a sinistra, rendendo impossibile fare previsioni su future maggioranze parlamentari: Forza Italia e Fratelli d’italia, alleati ormai trentennali, se alla prova vera del voto arrivano al 15% in due è già un miracolo, portando il centrodestra ad un 35% lontanissimo dalla maggioranza parlamentare; poi si va verso la galassia dei senza indentità, con l’incognita 5stelle, che potrebbero prendere schiaffi sonori, ma comunque contare parecchio, Conte tra centro e sinistra con un ipotetico 10%, la sinistra progressista che se impara ad allacciarsi le scarpe, magari due passi in parlamento sulle sue gambe riesce a farli.
Capite bene che qui di maggioranze non se ne parla neanche lontanamente e non saranno certo i coniugi Mastella a risolvere la situazione, nè tantomeno quelle cariatidi del UDC.
Tutto ‘sto casino per dire che possiamo anche baciarci i gomiti del presente, perchè il futuro è incerto e nebuloso.
Alla faccia dei pensatori livorosi.
D.M.
P.S. so che le proiezioni al momento danno dati molto diversi, specie sul centrodestra, ma come dicevo il mio è un azzardo previsionale che guarda a come cambieranno le cose nei prossimi due anni, quindi staremo a vedere!