Inaugurata a Milano la prima statua dedicata ad una donna.
Si tratta di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, eroina, patriota e filantropa del Risorgimento che partecipò alle cinque giornate di Milano e di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla morte.
La prima statua? A milano?
E nel resto d’Italia?
Ho fatto veloce ricerca e praticamente non c’è una sola statua dedicata ad una donna in tutta la penisola.
O meglio, se togliamo le Sante, le allegorie (la Patria, la Vittoria…) e le attrici strafighe (la Arcuri…), pare che nel Belpaese le donne non esistano o non siano importanti.
Eppure abbiamo avuto la Montalcini, la Montessori, la Deledda, la Gentileschi, la Iotti, così, giusto per citarne alcune a caso.
Ma sembra che non siano importanti o degne come i loro colleghi cazzomuniti.
Siamo sempre lì, in tutte le sue declinazioni siamo un paese patriarcale, machista, maschilista e, mi ripeto, cazzocentrico, come le migliori ideologie talebane.
Siamo quelli che bullizzano una giardiniera allo stadio dicendole che “te la rasiamo noi”, siamo quelli del “faccela vedè faccela toccà”, quelli delle bambole gonfiabili sui palchi, quelli che “stanno meglio a casa”, quelli che pagano meno le donne e le licenziano se restano incinta.
Però siamo religiosissimi, infatti dedichiamo statue a Sante e Madonne, ma anche puttanieri, infatti dedichiamo statue alle tette delle strafighe.
Siamo il popolo di Boccadirosa e dell’amore sacro e l’amor profano.
A.G.