«Non si accontenta di negare la realtà chiaramente emersa, ossia che Stefano sia morto a causa delle percosse violente e delle lesioni mortali che ne sono conseguite. Ma continua incomprensibilmente ad accostare sia Stefano che me (e, in questa dichiarazione, anche Carola Rackete) a contesti ed ambienti illegali e infamanti».
Ecco uno stralcio delle motivazioni per la querela dei Cucchi a Dj Colica.
Il nocciolo su cui ruota il tutto è ovviamente la famosa dichiarazione “questo testimonia che la droga fa male sempre e comunque” commentando la sentenza.
Frase talmente stupida e priva di senso che non poteva che fare del male.
E infatti il male è arrivato pochi giorni dopo.
Ilaria Cucchi minacciata sui social: “Qualcuno ti metterà un proiettile in testa”.
Quando si parla di politiche di odio si intende proprio questo. E si può applicare facilmente a tutte le persone e categorie, dai migranti alla Segre, dall’avversario politico a Gino Strada, dai giornalisti a Saviano, da Carola ai preti non allineati.
E infatti tutte le persone citate hanno subito pesantissimi insulti e vere e proprie minacce di morte.
Dopo ogni tweet dove si indica il nemico, algoritmi computerizzati e imbecilli umanizzati hanno iniziato a vomitare odio e morte.
Purtroppo una querela, anche ammesso che la si vinca, non lo fermerà perché la dignità e pa vergogna non fanno parte della sua persona e i soldi, chissà come, non mancano mai per alimentare la sua propaganda.
A.G.
Dj colica è bellissimo!