Qualcuno volò sul nido del cuculo

Lo Sparamadonne era arrivato alla blindatissima kermesse di rutti e raggiri di sentenze da 49 milioni con un presepe in braccio. Di primo acchito volevano sedarlo e chiamare la casa di igiene mentale, poi lo hanno riconosciuto e hanno capito che era tutta una enorme presa per il culo ai nazi-cattolici e, tra gli inchini, lo hanno fatto passare. 

Ma dentro un vecchio ha detto questo: “Aiutare il Sud a casa loro, altrimenti vengono qui come l’Africa. Salvini non può imporci un cazzo, non è il nostro funerale, se Salvini vuole il simbolo raccolga le firme”.

Parole e musica del senatur.

Capitan Sparamadonne non si è scomposto, ha detto che il “sogno di Bossi non morirà “ e poi, petto in fuori e mascella volitiva, ha sfidato i giudici gridando al colpo di stato per la Gregoretti “Se vogliono cambiare le leggi si candidino”.

No! Non è la trama di “qualcuno volò sul nido del cuculo 2“, è la lega, bellezza.

A.G.

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