à la guerre comme à la guerre

Ankara e Mosca prendono la Libia, quindi il Mediterraneo.

50mila famiglie sfollate, 160 mila persone in fuga.

Trump, con un pretesto assurdo, ha ordinato l’esecuzione di Suleimani, condita con otto  “danni collaterali”, poi missili sull’Iraq e 52 caccia in volo cn conseguente, forzato, coinvolgimento degli alleati NATO, cioè noi.

Non si conterebbe numericamente l’emergenza umanitaria in caso di invasione o guerra o esportazione di democrazia.

In america si masturbano su una possibile nuova guerra. Le televisioni mandano interviste del segretario della guerra, pardon, di stato di Trump che si dice a favore della pace.

Infatti bombarda e sposta truppe nel medioriente.

L’Europa dice di voler rispettare gli “accordi umanitari”.

In Italia, Salvini gongola ma non sa perché, Di Maio, invece, non sa perché.

Buon 2020.

A.G.

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